Sono nata il primo maggio 1972. È una data che amo: è facile da ricordare e sta in prima- vera. A 13 anni mi sono ammalata di diabete autoimmune (diabete di tipo 1). Qualche anno dopo ho iniziato a scriverne. In questo modo ne sono sopravvissuta. A 24 anni mi sono laureata in Filosofia. Ho …
Sono nata il primo maggio 1972. È una data che amo: è facile da ricordare e sta in prima- vera. A 13 anni mi sono ammalata di diabete autoimmune (diabete di tipo 1). Qualche anno dopo ho iniziato a scriverne. In questo modo ne sono sopravvissuta.
A 24 anni mi sono laureata in Filosofia. Ho ini- ziato a insegnare italiano alle scuole medie. Ho amato per molto tempo questo lavoro, lo amo un po’ meno ora, e non per colpa dei ragazzi.
Nel 2006 è morto mio padre. Avevo da poco iniziato a ricomporre un rappor- to con lui. Un lavoro terminato solo grazie alla scrittura. Nel 2012 ho pubblicato il mio primo libro di medicina narrativa. Nel 2016 il secondo.
Il 17 giugno 2017 il mio compagno subiva un trapianto all’ospedale San Raffaele di Milano nell’istante in cui io, a Firenze, adottavo Elio, il mio amore cane. Nel giugno 2019 ho pubblicato un libro di storie di relazioni sentimentali vere. Negli ultimi anni di pandemia ho pensato a sopravvivere, come tutti.
Il regalo più significativo per il mio ultimo compleanno è stato un cancro all’inte- stino. Un inciampo – spero – superato. E, pure su quello, qualcosina ho scritto. In questo momento sto camminando di buon passo e sul cellulare digito il mio
‘curriculum essenziale’.
E direi che, fin qui, tutto va bene.
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