Agatha
Acque formate
€ 15,00
Un fatto di sangue aberrante, consumatosi tra le steppe Tagike più di quaranta anni fa, innesca una scia di morte apparentemente senza senso.
A fare da trait d’union è il piano diabolico ordito da un’improbabile quanto spietata sigla terroristica che intende seminare morte e caos, acquistando da un trafficante d’armi senza scrupoli un’arma batteriologica terribile, da introdurre nella molle Europa. Il veicolo scelto è la più abbondante e allo stesso tempo essenziale risorsa che abbiamo: l’acqua. Ma un’acqua particolare, arricchita di un sodio adulterato a mestiere e che può risultare letale, proprio come acque formate quando il mare è in burrasca. Sulle loro tracce, c’è Naima Karame la sicaria libanese senza anima e volto già co-protagonista de La Transazione, questa volta arruolata tra le fila di agenti del disordine costituito al comando di un enigmatico personaggio, che si fa chiamare Alto. Affiancata da un eccentrico collega, Naima è spinta sulle orme del trafficante e durante una caccia all’uomo senza respiro tra l’Italia, Monaco e il Libano non solo scopre cosa si nasconde dietro le sue recenti missioni di morte, ma anche che sotto la sua scorza di cuoio, piombo e polvere da sparo è infine umana. A violare questa corazza sarà un ragazzino timido e bullizzato, che la riconosce al primo sguardo e con una semplice domanda infonde vita al golem Naima.
Acque Formate è il secondo capitolo di una serie iniziata con La Transazione, di cui non è il seguito, ma uno spin-off in cui uno dei protagonisti più affascinanti del primo, la sicaria libanese Naima Karame, vive di vita propria, affrancandosi dal ruolo comprimario svolto ne La Transazione.
Concepito e iniziato nel 2018, in tempi “non sospetti”, sfiora con sinistra coincidenza l’attuale crisi pandemica, con ironia e un pizzico di surrealismo, a sottolineare il paradosso esistenziale che stiamo vivendo.
Riccardo La Cognata è siciliano di Ragusa. Da quasi trenta (ne ha
49) fa base a Roma dove esercita da avvocato in modo eclettico
e poco routinario. Siccome nemo profeta in patria, lavora
prevalentemente all’estero e per lo più nel mondo dello sport.
Così, per lavoro (ma anche per diletto) viaggia come una trottola
per tutto il globo, prediligendo l’Asia e il Medio Oriente. E se non
deve arrivarci in aereo o treno, preferisce la vela o la moto, e a
volte entrambi i mezzi (non contemporaneamente). Insieme ad
altri quattro irrequieti, ha fondato un motoclub per dedicarsi
al turismo in motocicletta. Nel prossimo viaggio (c’è sempre un “prossimo
viaggio”), vorrebbe arrivare dall’Italia alla Cina attraverso tutta l’Asia, passando
per il Pamir e il deserto del Takamaklan.
La Transazione è la prima di altre fantasie messa nero su bianco.