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Oretta Dalle Ore

Orietta Dalle Ore

  • Nel 1953 un grande ammiratore mi precipitò nella poesia. Misi un anno a scrivere la prima poesia dedicata all’Italia. L’ammiratore morì tragicamente.
  • Nel 1960 precipitai nella schizofrenia paranoide a New York. Rimpatriata avventurosamente da mio fratello seguitai a frequentare il mondo culturale, soprattutto artistico di Milano, offersi per anni tre cene la settimana per dodici persone. Fu una grande fortuna, gli artisti accettano la follia ed io non mi deteriorai. Una pittrice mi convinse a buttare via tutte le medicine tra un ricovero e l’altro.  Nel gennaio 1967 cominciai un’analisi non codificata, sette mesi dopo entrai in transfert, per riconoscenza m’iscrissi a medicina laureandomi in corso nel 1974; al diciottesimo tentativo riuscii a lavorare come volontaria con schizofrenici istituzionalizzati. Il transfert mi dissociò affettivamente: in poesia davo del tu all’analista esprimendo una grande passione, che fisicamente non provavo, l’analista ruppe il transfert nel 1972, per diciotto anni non scrissi poesie, l’analisi continuò con un incontro faccia a faccia la settimana.
    Nel 1995 pubblicai “L’aggiustapendoli” con tutte le poesie scritte per l’analista che stava morendo.
    Inesperta d’editoria pagai per pubblicare il libro e pagai per riappropriarmi dei diritti. Il libro vinse un milione di lire e prese un altro primo premio.
  • L’anno dopo entrai in internet e cominciai a pubblicare lettere nel forum del Corriere della Sera, gestito da Gianni Riotta, attività che oggi  pratico nel forum Leggere e Scrivere tenuto da Paolo Di Stefano.
  • Il crollo delle torri di Nuova York m’interessò all’Islam, feci amicizia con Pirooz Ebrahimi, che mi chiese di tradurre Le Betulle in farsi persiano.
  • Nel 2003 diventai editrice di me stessa, incontrai Celestino Colombo, che mi pubblicò sette libri in cinque settimane per la Fiera del Libro di Torino.
  • Nel 2005 presentai con successo tre miei libri tradotti in farsi persiano all’università islamica di Teheran.
  • La frequentazione  del mondo culturale internazionale mi portò una volta nove cinesi a pranzo e fui poi tradotta nella loro lingua.
  • Internet mi portò la memoria poetica e l’ammirazione di Giovanni, che si appassionò, m’ispirò e mi organizzò. Nel 2008 mi accompagnò a Torino dove lessi poesie per la pace accompagnata da un chitarrista israeliano e un percussionista palestinese. Ripetei la lettura alla Sapienza di Roma con gli stessi accompagnatori. Giovanni ordinò in sette parti le poesie a lui dedicate e con sua moglie Emilia impostò la pubblicazione delle strisce di poesie e dipinti. Da un paio d’anni leggo libri saggi modernissimi, trovati per me in rete da Giovanni, che ha organizzato anche in libro le quartine cinguettanti (twitter) da me recentemente scritte.

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