Un viaggio nel cinema ambientato nelle Marche
Spiaggia Libera
NON E’ L’AMERICA
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Un viaggio nel cinema ambientato nelle Marche
L’identità italiana è ancora in corso di formazione. Noi abitanti del Bel Paese manteniamo con la nostra immagine un rapporto gravemente problematico, a volte di negazione, a volte di rigonfiamento compensativo. Il cinema, come efficacissimo strumento di autorappresentazione culturale, conferma la condizione di questo adolescente inquieto, ancora lontano dal conseguire la piena ed equilibrata maturità.
Lungo il difficile percorso di maturazione, l’immaginario cinematografico americano, in particolar modo a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha ricoperto un ruolo di primaria importanza, proponendo un ventaglio di modelli (caratteriali, narrativi, stilistici) che ha suggestionato, e suggestiona ancora fortemente, l’incerta identità italiana.
Inquadrando la cultura italiana da questa angolazione, ci accorgiamo come le Marche rappresentino una significativa e interessante sineddoche, figura esemplare di assenza di un’identità (cinematografica) solida e strutturata.
È proprio a partire dalla constatazione di questo anonimato, penetrando in quest’assenza vistosa, che si è avviato il percorso d’indagine riportato nelle pagine di Non è l’America. Un’indagine che non mira a rimuovere, ma al contrario intende valorizzare i contorni sfumati, l’intrinseca ambivalenza connaturata all’immagine cinematografica di questa decentrata regione dell’Italia centrale.
Andrea Laquidara (Messina, 1976), regista, studioso e insegnante di cinema, vive e lavora a Urbino, dove ha conseguito la laurea in filosofia e il dottorato in Studi interculturali, presso l’Università Carlo Bo.
Tra le sue pubblicazioni, John Ford e il cinema americano. Ovvero la rimozione di Dioniso (2019), Illusione d’ombra. Come inquadrare l’oscurità? (2013), Dissonant desire. Tristan und Isolde in L’Âge d’Or by Luis Buñuel (2020), Fuori sincrono. Il contrappunto di suono e immagini nel cinema (2015).
Ha diretto, tra gli altri, i documentari Il tempo di guardare. Il tempo di vedere (2012), Fuori dalle mura (2015), Gabbiani (2019), e i film Non ora (2017), Guardo escluso (2021) e Ritratto di donna in un paesaggio (2022).
Coordina il laboratorio di regia Fuori tempo, è direttore artistico del festival L’intervallo tra le cose. I luoghi della narrazione cinematografica e membro del comitato direttivo di CNA Cinema e Audiovisivo Marche.