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Samuele Susannini

Samuele Susannini e’ nato a Senigallia il 19-05-1979. Da sempre innamorato dell’arte in ogni sua forma, e’ in special modo affascinato dall’uso delle parole e dal ritmo da esse creato nel testo, per questo inizia presto a comporre poesie e prose che sgorgano da una mente profondamente introspettiva. La passione per la musica e il ritmo lo portano in età adolescienziale a formare una band con amici che possa coniugare appunto musica e parole, a questo periodo e’ legato anche un interesse sempre più pressante di ricerca personale che vada Oltre le apparenze e gli stereotipi di una realtà spesso soffocante e limitata. Nel 2014 pubblica un breve romanzo dal titolo “Iris” e nello stesso anno partecipa a concorsi con le sue poesie ricevendo ottime critiche che incoraggiano la sua passione per la scrittura.Negli anni seguenti continua freneticamente a scrivere per soddisfare un bisogno quasi compulsivo,  e si avvicina, o meglio ritrova, una spiritualità fatta di natura, ascolto personale e “Altro/Oltre” in una ricerca continua di se stesso. Dopo essersi avvicinato al mondo dei massaggi terapeutici capisce che il suo “mezzo” sono proprio quelle mani indifferentemente se sostengono una penna o apportano beneficio ad un corpo, per questo nel 2016 con un amico apre a Senigallia un centro olistico per il benessere fisico, emotivo  e spirituale della persona, Oltre Maya. Le due cose ben presto si fondono diventando semplicemente Samuele.

Immagine di copertina a cura di Giada Simoncelli. All’interno disegni a cura di Giada Simoncelli, Miryam Bucci, Eva Passarelli, Federico Cicetti

Sandro Borzoni

Sandro Borzoni (1973) è membro del comitato scientifico della rivista interdisciplinare «Información Filosófica».

Ha studiato filosofia antica con Giovanni Reale e Roberto Radice all’Università Cattolica di Milano e all’Universidad de Deusto di Bilbao con Carlos Beorlegui e Andrés Ortís Osés. Nel 2009 ha conseguito il dottorato di ricerca europeo all’Universidad de Salamanca con una tesi su Miguel de Unamuno sotto la guida del prof. Jean-Claude Rabaté. Dal 2000 insegna filosofia e storia nei licei. Attualmente è docente presso il Liceo Classico e Linguistico “Carlo Alberto” di Novara.

Sara Bacchiocchi

Nata a Milano da padre e madre senigalliesi, ho vissuto nel capoluogo lombardo fino all’età di dieci anni, quando venne a mancare mio padre. Ho ancora impressi nella memoria i viaggi fra Milano e Senigallia, rigorosamente in treno, per raggiungere l’agognato mare e i cari parenti. Soprattutto, è ancora chiara l’emozione provata all’uscita della stazione ferroviaria senigalliese alla vista della strada e, oltre essa, di un edificio possente ed antico, con molte finestre, circondato da un accogliente parco ma reso minaccioso dalle inferriate: la Rocca mi dava il benvenuto a Senigallia. Ecco, alla vista di quell’edificio si rinnovava in me la curiosità di scoprire cosa vi fosse all’interno. Cosa ci sarà mai stato, in tutte quelle stanze? Quanto saranno state grandi? Quando e da chi sarà stato costruito?

Fu proprio la mia famiglia ad insegnarmi l’interesse per la storia e per le antichità. Mia madre mi raccontava spesso della sua infanzia vissuta fra guerra e dopoguerra, di un mondo in cui spesso l’unico mezzo di trasporto era costituito dai propri piedi e la gioia era avere una bambolina ricavata da stracci o scampare ad un bombardamento. Mio padre fu appassionato di storia e un avido lettore.  A volte, con tutta la famiglia (padre, madre e sorella maggiore) si prendevano i trasporti pubblici e si girava Milano, con tappa obbligata a Piazza del Duomo. A volte le mete potevano comprendere anche Porta Venezia, col parco e il Museo di Storia Naturale o il meraviglioso Castello Sforzesco. Non mi mancarono neanche le occasioni per avvicinarmi al mondo dell’artigianato. Mio padre fu in gioventù un buon fabbro, mentre mia sorella, che studiò per diventare costumista teatrale e stilista di moda, era spessissimo intenta a disegnare figurini, cartamodelli e a lavorare con le stoffe. Appassionata d’arte, mi avvicinò a quel mondo affascinante e sfaccettato fatto di immagini, materia, emozioni e storia. Un mondo ispiratore per i miei disegni di bambina, prima ancora di diventare materia di studio.

Quando entrai per la prima volta nella Rocca provai un certo sgomento, vedendola vuota: niente mobilia, niente dipinti o statue… ma fui rapita dalle pietre e dai cunicoli, da tutti quei passaggi chiusi e angusti che chissà dove mi avrebbero condotta, se solo avessi potuto percorrerli. Molti anni dopo scelsi la Rocca quale luogo del mio stage formativo per la laurea magistrale in Storia dell’Arte, conseguita ad Urbino. Quello stage mi insegnò una cosa molto importante: non tutto è scritto nero su bianco in un libro. Un edificio antico può avere ancora i suoi misteri e una storia che lascia spazio a ipotesi. La Rocca, benché visitata da turisti e studiosi, mi apparve allora come un labirinto ancora inesplorato fatto di indizi e domande che divennero stimolanti occasioni di scambi e riflessioni con lo staff, quasi un intricato romanzo giallo scritto dal tempo.

Non dimenticai quell’esperienza neanche nei mesi successivi all’alluvione del 3 maggio 2014, che colpì l’abitazione in cui vivevo con mia madre. Dopo lo spavento ed il lavoro di ricostruzione, fu tempo di concentrarsi su altro. Cominciai a cercare notizie, che volli raccogliere in questo scritto: un progetto per la cui riuscita devo ringraziare anche la mia famiglia, i miei amici, lo staff della Rocca e mio marito, che mi hanno sempre incoraggiata.

Sarebbe assai presuntuoso da parte mia asserire di aver raccolto tutte le informazioni esistenti sulla Rocca Roveresca di Senigallia e di conoscerne perfettamente la storia. Se col mio modesto lavoro avrò creato interesse e curiosità  verso un monumento che ha accolto fatti e personaggi di notevole importanza, chi l’ha costruito e le connessioni possibili con altri siti altrettanto affascinanti, potrò ritenermi soddisfatta.

Sara Giommi

Sara Giommi è nata a Bologna nel 1993. Ha studiato presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo conseguendo la laurea triennale in Lingue e culture straniere nel 2016 e successivamente la laurea magistrale in Lingue straniere e studi interculturali nel 2019.

“Quel che resta del Vietnam” è il suo primo libro, frutto di una rielaborazione di quest’ultima.

Serafino Di Giampaolo

Serafino Di Giampaolo ha 61 anni , nasce in
Abruzzo e vive tra Senigallia e Melbourne.
Ha dedicato la vita all’insegnamento del –
la cucina Italiana di cui ne è ambasciatore.
Passione che lo ha portato a lavorare ed
insegnare in tutti i cinque continenti del
Mondo, dove ha pubblicato svariati articoli
sulla cucina italiana in più lingue. Ha altresì
pubblicato una raccolta di ricette dal mon –
do degli emigrati. Ha organizzato con Am –
nesty international eventi a favore di mino-
ranze etniche. Il suo impegno sociale parte
da dentro le cucine.

Serena Bacchiocchi


Serena Bacchiocchi nasce ad Ancona il 25 settembre 1976 sotto il segno della Bilancia. Sebbene molto impegnata sul piano lavorativo e imprenditoriale, continua ad assecondare la propria natura artistica e a scrivere poesie e racconti. Questo romanzo prende forma durante il periodo del Lockdown. Dicono di lei: Ironica. Eclettica. Energica.

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Sergio Castagnoli

Sergio Castagnoli, classe 1971, vive a Senigallia.

Curioso per natura, è appassionato di nautica, auto sportive, elettronica ed ecosostenibilità. Quello che c’è da sapere sulla sua vita lo trovate in questa autobiografia; quello che è rimasto fuori dalle pagine potete chiederlo direttamente a lui. “Sfacciato” è il suo primo romanzo.

Sergio Colombari


Sergio Colombari, fotografo e giornalista romano, entra nel mondo della fotografia nel 1969, poco più che tredicenne. Spaziando per oltre 50 anni tra giornalismo, cinema e pubblicità ha raccolto immagini pubblicate su riviste di tutto il mondo, copertine di dischi, locandine di film e pubblicità. Per la sua giovane età, Liz Taylor lo chiamava Babyface, per i colleghi era Sergetto.

Silvana Ferretti


Silvana Ferretti è referente d’Istituto per la prevenzione al bullismo e cyberbullismo L. 71/2017 dall’a.s. 2017-18
Membro del NIV dal 2015 (area di lavoro cittadinanza attiva e rapporti con il territorio)
Referente progetto Coscienza Civile dal 2012
Referente per lo sportello psicologico e di mediazione culturale dal 2014
Collaboratrice del dirigente, responsabile di plesso 2012-2015
Membro del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione 2013-15
Membro della commissione intercultura 2010-12
Docente di corsi interni per Italiano come L2 e Italstudio 2010-12
Responsabile commissione di prevenzione al disagio e alla dispersione scolastica 2008-2010

Silvia Bassotti


Silvia Bassotti, laureata in DAMS, adora i gatti, ama i libri ed è cresciuta a pane e
fumetti. Disegna galline
da oltre 10 anni

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